In questo periodo di crisi sono molti i disagi che riguardano gli autotrasportatori e che provocano il raddoppio dei costi di viaggio. Ecco l’extra-tassa del 20% sui pomodori.
A causa della crisi che sta vivendo il nostro paese i produttori sono costretti a pagare un’extratassa sui pomodori se vogliono che i questi raggiungano il Nord Italia, mercato principale di questo prodotto.
Si tratta di una spesa quasi insostenibile per molti produttori e centri di confezionamento. Salvatore Lentinello, a capo del Consorzio dei Produttori di Pomodori Pachino, ha chiesto aiuto al Governo. Infatti la maggiorazione delle tariffe è dovuta la fatto che molto spesso gli autotrasportatori compiono il viaggio di ritorno con il camion vuoto.
Questo fa praticamente raddoppiare il prezzo relativo al trasporto dei pomodori e quindi un dimezzamento dei redditi per le società di trasporto. L’appello lanciato da produttori e trasportatori è diretto al Governo, unico vero interlocutore per queste problematiche.
La questione riguarda il fatto che tra le tante manovre varate mancano quelle a sostegno del comparto logistico. Ecco le motivazioni dell’extratassa sui pomodori e le possibili soluzioni.
Il consorzio e l’extratassa sui pomodori
Il consorzio, con tutto il suo Cda, si si è posto al fianco degli autotrasportatori, cercando di fare fronte comune nei confronti dell’extratassa sui pomodori che rischia di compromettere entrambi i settori.
Infatti se le cose rimarranno così i produttori dovranno rinunciare a spedire i pomodori al nord, a causa dei costi troppo elevati. I settori della logistica invece si troverebbero senza i prodotti da trasportare, perdendo ulteriori introiti.
Quest’unione di intenti è finalizzata, non solo a superare lo scoglio dell’extratassa sui pomodori, ma anche ad ottenere il giusto sostegno con interventi normativi specifici. In particolare i produttori non vogliono sostenere da soli i costi della logistica che stanno diventando quasi insostenibili soprattutto per il momento che stiamo vivendo.
Inoltre se la situazione non dovesse rientrare il Consorzio non potrebbe più garantire un rientro dei costi ed una giusta retribuzione per il lavoro svolto. Se l’extratassa sui pomodori non viene abolita e ci saranno ulteriori rincari, potrebbe non essere più così.
Inoltre dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, per rispettare le normative si è dovuto aumentare il distanziamento tra i banchi di confezionamento. Senza considerare i costi per dotare tutti i lavoratori di mascherine e guanti.
Ulteriori perdite
I produttori, oltre a doversi confrontare con l’extratassa sui pomodori, hanno dovuto acquistare i dispositivi di protezioni individuale per i propri dipendenti.
Infatti vanno considerate le spese per mascherine, guanti e ovviamente la sanificazione dei luoghi di lavoro, che vanno eseguiti almeno una volta a settimana. A tutto questo si aggiunge il fatto che molte aziende hanno subito una drastica riduzione delle vendite dal momento che ristoranti e pizzerie sono chiusi a causa della quarantena.
Questi infatti, anche se rappresentano solo il 10% dei clienti, sono la fascia che riesce ad assicurare ai produttori il prezzo più alto.
L’extratassa sui pomodori e la GDO
Un aiuto ai produttori rispetto all’extratassa sui pomodori, arriva anche dalla GDO, o grande distribuzione. Infatti per una volta non ci sono attriti tra questo settore ed i produttori e i prezzi di mercato sono compatibili con quelli dello scorso anno e permettono di rientrare dei costi e di guadagnare.
Inoltre i produttori non hanno richiesto alla grande distribuzione di aumentare i listini prezzi perché, dato il momento difficile, non vogliono gravare sulle tasche dei consumatori. In alcuni casi però alcune aziende hanno provato ad offrire alla GDO la propria merce a un prezzo al di sotto dei costi di produzione.
Si tratta certamente di un caso raro che non interessa le aziende iscritte al Consorzio, ma fa sicuramente pensare a quanto possa essere grave la situazione. Per questo è fondamentale che il Governo si attivi, evitando che l’extratassa sui pomodori e altre maggiorazioni costringano i produttori a vendere senza ricavare alcun guadagno.
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